Gli angeli: l’arcangelo Gabriele

Ciao a tutti, questo nuovo articolo fa parte della miniserie dedicata agli angeli, su richiesta di una mia cara amica. Trovate nel mio blog due articoli dedicati uno all’arcangelo Michele ed uno all’arcangelo Raffaele. Ed oggi a lui, l’arcangelo più citato nel vecchio e nuovo Testamento, nell’arte cristiana e addirittura in altre religioni: l’arcangelo Gabriele.

L’arcangelo Gabriele viene menzionato due volte in Daniele e due volte in Luca. La prima volta appare a Daniele e gli spiega una misteriosa visione che il profeta aveva avuto presso il fiume Ulai nel territorio della cittadina di Susa, in Mesopotamia: ” Mentre io, Daniele, consideravo la visione e cercavo di comprenderla, ecco davanti a me uno in piedi, dall’aspetto d’uomo; intesi la voce di un uomo, in mezzo all’Ulai, che gridava e diceva: “Gabriele, spiega a lui la visione” (Dn 8,15-16).

La seconda volta Gabriele annunzia a Daniele il tempo della venuta di Cristo:” mentre io stavo ancora parlando e pregavo e confessavo il mio peccato e quello del mio popolo Israele e presentavo la supplica al Signore Dio mio per il monte santo del mio Dio, mentre dunque parlavo e pregavo, Gabriele, che io avevo visto prima in visione, volò veloce verso di me: era l’ora dell’offerta della sera”.

In Daniele l’angelo Gabriele si presenta con aspetto d’uomo, vola veloce e scompare all’improvviso.

In Luca abbiamo due apparizioni: la prima è fatta al sacerdote Zaccaria nel Tempio di Gerusalemme mentre egli faceva l’offerta dell’incenso, l’angelo stesso specifica: “Io sono Gabriele che sto al cospetto di Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti il lieto annunzio” (Lc1,19)

Sei mesi dopo, “l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazareth, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria” (Lc 1,26-27).

Sia nel Vecchio che nel Nuovo Testamento Gabriele annunzia l’incarnazione del Verbo di Dio, perciòi teologi lo chiamano l’angelo per eccellenza, il messaggero particolare dell’incarnazione del Figlio di Dio. Alcuni teologi pensano che l’arcangelo Gabriele abbia comunicato la notizia della nascita di Gesù anche ai pastori la notte di Natale e sostengono che l’angelo venuto a confortare Gesù nel Getsemani sia proprio lui.

Nelle altre religioni: in quella musulmana si afferma che fu proprio l’arcangelo Gabriele a dettare a Maometto il Corano. Nel Targum al Deuteronomio si narra di Mosè sepolto dagli angeli, tra cui Gabriele, nella valle del paese di Moab, di fronte a Bet-Peor. Nel Secondo Libro delle Cronache l’angelo distruttore delle armate di Sennacherib era proprio Gabriele. Secondo il libro apocrifo di Enoch, Gabriele sarebbe uno dei quattro grandi arcangeli preposti alle quattro parti del mondo. Gli altri tre sarebbero Michele, Raffaele e Uriele.

Il nome Gabriele significa “Dio è forte”, oppure “Dio fu forte”, “Dio ha mostrato di essere forte”. Inoltre in assiro vi è LLugabri, perfettamente corrispondente a Gabriel in ebraico. Urbano Holzmeister informa che nel periodo successivo alla composizione dei Vangeli Gabriele assume il significato di “uomo di Dio” o “uomo in cui Dio confida”.

L’arcangelo Gabriele viene spesso raffigurato con l’arcangelo Michele all’entrata delle chiese, per impedire l’ingresso in esse del demonio. Il 1 aprile 1951 un breve apostolico proclamò l’arcangelo Gabriele patrono delle telecomunicazioni: telefono, radio e televisione. Da lungo tempo era anche considerato patrono delle Poste.

Come immagine nell’arte mi piace molto “Ecce ancilla domini” dello scrittore e pittore inglese Gabriele Dante Rossetti, Gabriele è tutto imbevuto dello spirito romantico inglese, espresso dall’aspetto di un giovane bello e pensoso, ritto dinanz ia ad una giovane Maria, fanciulla eterea e spaurita. Vi metto l’immagine come copertina dell’articolo. 🙂

Arrivederci alla prossima puntata sugli angeli!!

Un commento Aggiungi il tuo

  1. Luca ha detto:

    Grazie! 🙂

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